Attività svolta il: 29/06/2014

Torniamo sopra al camino risalito dai padovani per continuare l'esplorazione interrotta la scorsa volta per mancanza di tempo (vedi racconto). Dobbiamo scendere il pozzetto di argilla e provare a disostruire un passaggio in cui il disto diceva “+6 metri verticali”.

Siamo in sei, ci siamo dimenticati la corda d'ingresso e dobbiamo per forza ripiegare sul bypass del P7 con spreco di tempo sia all'andata che al ritorno. Le due strettoie sopra ai camini degli Argilloni a Sinistra mi sembrano meno difficili dell'altra volta, la seconda la allargo a colpi di mazzetta togliendo uno spuntone ed un sasso, non è il mio stile ma ora si passa tranquillamente.

Tra passaggi e passaggetti bassi arriviamo al tronco di galleria in cui ci eravamo fermati l'altra volta. Per far sentire a Carlo che siamo sopra ad un ambiente alto butto un sasso in un buco nel pavimento, un paio di secondi e si sente un bel tonfo netto, saranno 10-15 metri almeno. Ma ehi! C'è una corda sotto! Carlo mi indica il punto, guardiamo, mi convinco che sia quella sopra al camino risalito dai padovani (da cui arriviamo). Sì, è per forza quella, è proprio messa in quel modo! Bello, passando di li ci risparmieremmo mezz'oretta di fango e soprattutto una strettoia!

Ma torniamo a fare quello per cui siamo venuti fino a qui… un brevissimo lavoro di disostruzione dove il disto diceva “+6”, due massi spostati e Dado passa senza attrezzatura, oltre è molto spazioso, grandi ambienti e… tracce di passaggio! Qui? E dove cavolo siamo? C'è un punto di rilievo, il 189, ma chissà dov'è e se ci sono ancora i quaderni con i dati originali. Trova anche una vecchia trappola per insetti.

Mentre Dado sta ancora girovagando nella galleria cercando di capire dove è sbucato, io scendo il pozzetto, ma finisce li, a lato si vede un meandrino concrezionato che è assolutamente impraticabile.

Risalgo, mi tolgo l'attrezzatura e assieme a Dado passo nell'ampia galleria sopra di noi. Da un lato va a chiudere in laminatoio, mi giro e vado nella direzione opposta. No, non era “euforia da esplorazione”, gli ambienti sono davvero enormi per i canoni del Castel. Entriamo in un salone che il disto dice essere di 10×11 per 12 metri di altezza. Sotto c'è un meandro profondo un'altra decina di metri. A monte c'è una bassa galleria con un arrivo d'acqua, a lato parte un'altra galleria. Non riusciamo a scendere nel meandro ma trovo un posto in cui affacciarsi in sicurezza, sotto di noi Dado nota dei fix di una risalita disarmata, ma il posto non ci dice nulla, mai visto prima.

Rileviamo e torniamo dagli altri che nel frattempo hanno continuato a provare a disostruire ed allargare i passaggi. È tardi, lasciamo un po' di materiale per la prossima volta. Mi viene un'idea: filiamo un capo della corda, che lasceremo qui, nel buco sul pavimento in cui si intravede l'altra corda, così al ritorno capiremo esattamente dove disostruire… e invece no, al ritorno non c'è nessuna corda penzolante dove pensavamo di vederla, ma allora è un altro posto ancora! Oggi il Castel non ci risparmia sorprese, dubbi ed ipotesi si sprecano.

Torniamo nel ramo principale degli Argilloni a Sinistra, è tardi, fuori inizieranno a preoccuparsi… per uscire c'è anche il bypass da fare, ed in 6 ci metteremo un bel po'. Siamo impregnati di fango appiccicoso e bagnato, nonostante i 12°C del Castel patiamo un po' di freddo nella lunga attesa per l'uscita. I primi tre escono per tranquillizzare chi ci aspetta a casa, noi li seguiamo dopo qualche minuto, tempo che tutti salgano il bypass. Usciamo con il buio, sono già le 22, azz! Mentre risaliamo il sempre faticosissimo sentiero verso le auto sento una voce familiare: “Ciao!”. Lorena, preoccupata, è venuta fin qui da Resana ad aspettarci. Ha già avvertito i nostri cari, vorremmo ringraziarla con un abbraccio, ma viste le condizioni penose e fangose in cui ci troviamo fa bene ad evitarci.

A casa stendo il rilievo ma… caz'! C'è qualcosa che non torna… i due rilievi, uno a bussola e disto e l'altro solo a distoX, presi singolarmente hanno un senso ma unendoli non sembrano combaciare. Il pivello ha fatto un errore grossolano, non ho controllato per bene se il distoX fosse ancora calibrato, mona! Visto che dobbiamo tornarci si rifarà anche questa cosa, tanto sono poche battute. Per la cronaca: nel rilievo del Castel non c'è nulla in zona che possa essere ricondotta ad un ampio salone, nessun meandro nel rilievo, nessuno ricorda quella zona; ci sarà da indagare.

Author: Alberto Righetto