Nell’alpinismo i successi di un’impresa sono principalmente individuali, nella speleologia i successi o risultati, come si preferisca definirli, li porta a casa una squadra. Una squadra fatta innanzitutto da amici che fanno lavori diversi, hanno età diverse, vengono da luoghi diversi, ma sono accomunati da questa passione che unisce il fascino dell’ignoto, l’esplorazione, all’analisi della scoperta, la scienza.

La Busa di Castel Sotterra, situata in una valle cieca nel comune di Volpago del Montello (TV), è una grotta di conglomerato tra le più importanti al mondo per estensione (7 km), le cui prime esplorazioni risalgono a fine ‘800 ed in epoca moderna, a partire dagli anni ‘60.

Nel 2018 il Castel ha attirato di nuovo su di sé la curiosità scientifica grazie ad un progetto sull’ecologia dei chirotteri nelle cavità ipogee, a cui abbiamo come GGT, collaborato sin dall’inizio. Gradualmente, l’interesse per il Castel ha ripreso vita su più fronti e vista la volontà, manifestata da speleologi e speleologhe veneti e friulani, di rilevare con mezzi moderni questa labirintica grotta, ad inizio 2022 il Gruppo Grotte di Treviso si fa promotore del progetto multidisciplinare Castel Sotterra. Nascono così squadre miste in cui sono presenti anche geologi e naturalisti che si dividono tra esplorazione, rilievo, riarmo e sostituzione corde, posizionamento e monitoraggio dei datalogger per misurare le temperature dell’aria, ottenendo ad oggi diversi risultati. L’intenzione per il futuro prossimo, è di proseguire a rilevare ed esplorare questa grotta fangosa e tortuosa a noi tanto cara, continuando il monitoraggio della temperatura dell’aria e dell’acqua, con l’ambizione di approfondire lo studio del cambiamento climatico, anche attraverso nuove strumentazioni in fase di acquisizione.

Questo lavoro complesso e faticoso, è stato presentato al Raduno Internazionale di Speleologia svoltosi dal 1 al 4 novembre, nel comune di Costacciaro (PG), una cornice medioevale che ha racchiuso un evento da 4000 presenze. Qui il progetto Castel Sotterra è stato suddiviso e presentato, riscuotendo grande apprezzamento, nei suoi diversi ambiti dai rispettivi responsabili:
La Busa di Castel Sotterra e la storia esplorativa della grotta – Federico Narduzzi (Gruppo Grotte Treviso)
Il nuovo rilievo: a che punto siamo – Anna Maria Dalla Valle (Unione Speleologica Pordenonese CAI, Gruppo Grotte Treviso)
Geologia e speleogenesi – di Alberto Riva (Gruppo Grotte Solve CAI Belluno) e Marco Fioraso (Gruppo Speleologico Padovano CAI)
Biospeleologia: i chirotteri di Castel Sotterra – Andrea Pereswiet-Soltan (Club Speleologico Proteo di Vicenza – Institute of Systematics and Evolution of Animals, Polish Academy of Sciences)

Cultura e scienza di giorno, risa e goliardia di notte, il raduno, evento estremamente impegnativo ed organizzato su base volontaria con molto sforzo e dedizione, ha mostrato anche degli aspetti contraddittori: da un lato, la crescita e l’evoluzione del mondo speleologico, manifestata in un susseguirsi incalzante di conferenze di altissimo livello dal punto di vista scientifico e divulgativo, dall’altro, la mancanza di un sistema di raccolta differenziata, ricordandoci purtroppo, che c’ è ancora molta strada da fare. Vogliamo tutelare le grotte ma ci perdiamo in un bicchiere…di plastica.

Tra le attività del raduno legate a noi, vanno menzionate quelle dell’Associazione La Venta: l’incontro con i fondatori tra cui il nostro presidente, che raccontando l’origine dell’associazione hanno riportato con commozione molti tra i presenti indietro nel tempo, e le proiezioni dei filmati sulle più recenti spedizioni che invece hanno mostrato la partecipazione attiva di diversi soci del GGT, in particolare nel Chiapas. Infine, sorpresa finale, siamo comparsi anche nel filmato della Fundacja “Speleologia Polska” sulle esplorazioni polacche nel monte Maja Cet Harushes (Albania) a cui ci eravamo allegramente uniti nell’estate del 2021.

Insomma: dal Montello al Chiapas passando per l’Albania, il GGT in questo raduno ha gravitato dalla dimensione locale a quella internazionale. Finito il raduno si freme per ripartire con le attività, ma i chirotteri sono già in ibernazione e non vanno disturbati. Caro Castel Sotterra, ci vediamo in primavera.

RISULTATI OTTENUTI DALL’ INIZIO DEL PROGETTO AD OGGI:

Nel corso di dieci uscite, sono stati rilevati ex-novo 2,5 km di grotta (Sala Saccardo, sala Caos, Sala della Frana, Sala e ramo Madonna, Argilloni, Sala del Vomito, Sala da Pranzo, Superiori a destra, Ramo del Golem, Ramo del Tasso) in quanto il precedente rilievo non aveva la sezione longitudinale né i capisaldi del rilievo che coincidevano con quelli in grotta. Notevoli difficoltà si sono presentate a causa dalla creatività del conglomerato, che fa sì che si intersecano i livelli ed i vari rami con una serie di sfondamenti e connessioni di difficile trasposizione grafica. (Capifila rilievo e disegnatori Anna Maria Dalla Valle e Alberto Righetto)

Per gli aspetti geologici, sono stati identificati i livelli fini, più argillosi, che controllano lo sviluppo della grotta, anche in numerosi pozzi della zona, alcuni anche per la ricerca di gas, e sono stati campionati per fare degli studi più dettagliati sulla loro età. La grotta attiva sia da un punto di vista idrologico che tettonico e gravitativo, si sviluppa su alternanze di differenti litologie che rendono uniche la speleogenesi e le morfologie ipogee derivanti da essa. Partendo da fenomeni di corrosione carsica nei conglomerati calcarei, poi evoluti in fenomeni erosivi nelle argille, l’alternanza tra conglomerati e argille ha inoltre permesso lo sviluppo di numerosissimi crolli, alcuni forse recenti, creando i collegamenti tra i principali livelli orizzontali della grotta con passaggi spesso complicati in ambienti costituiti da grossi blocchi franati.

Dallo studio sui chirotteri, è emerso che a livello regionale, Il Castel è uno dei più importanti rifugi del rinolofo minore (rhinolophus hipposideros) che utilizza in primavera ed inizio autunno i rami superiori, anche durante la notte, per le attività sociali, mentre in autunno e inverno si sposta tra i rami di mezzo e l’entrata per l’ibernazione. D’estate anche altre specie in minor numero, frequentano l’entrata della grotta, soprattutto femmine provenienti da altre colonie di riproduzione (sottotetti e case disabitate) del bosco del Montello, che accompagnano i piccoli per mostrargli l’ubicazione grotta.

PARTECIPANO AL PROGETTO:

Gruppo Speleologico Padovano CAI, Gruppo Speleologico San Marco di Venezia, Club Speleologico Proteo Vicenza, Gruppo Grotte Solve CAI Belluno, Institute of Systematics and Evolution of Animals, Polish Academy of Sciences di Cracovia, Unione Speleologica Pordenonese, Gruppo Naturalistico Montelliano, Gruppo Grotte Treviso

Links:
Presentazione Progetto Castel Sotterra a Costacciaro
youtube.com/watch?v=y_biHFkKwxg
Altre grotte in conglomerato nel mondo
cave-exploring.com/index.php/long-and-deep-caves-of-the-world/longest-non-traditional-caves/

Foto copertina: Maui