Dopo avere realizzato un minimo di documentazione fotografica del ramo ascendente, è giunto il momento di togliere le corde fisse e posizionare degli armi con cordellette che permettano in futuro di potere tornare in questi luoghi senza danneggiare ulteriormente i camini con fix e ancoraggi temporanei per la risalita in artificiale.

In una strana uscita infrasettimanale abbiamo iniziato il lavoro di revisione delle soste e catene, integrando o sostituendo quelle già presenti da ormai una trentina d’anni che, tutto sommato, erano ancora affidabili. Abbiamo optato per l’uso di attacchi, placchette, catene e maglie rapide in ferro zincato in modo da non mettere a contatto metalli differenti che nel tempo potrebbero corrodersi l’un l’altro.

Per il momento è stata piazzata la prima cordellette nel Pozzo Sequoia, lasciando alcuni spezzoni di corda statica non tanto per la progressione con attrezzi ma per facilitare ai futuri visitatori l’ingresso nella strettoia dell’urlo e nei passaggi alla base del Pozzo Sequoia. Come ultima cosa prima di uscire, abbiamo preso nota del materiale lasciato per le prossime volte.

Appunti minimali con la lista del materiale temporaneamente lasciato alle risalite

Nelle parti iniziali del Dinosauro abbiamo osservato vari pipistrelli: 10 ferro di cavallo minore sulle pareti del primo pozzo e 3 ferro di cavallo maggiore distribuiti uno per pozzo (P35 ingresso, P11 e P32/Pozzo del Ragno). Come al solito, abbiamo prestato la massima attenzione nel non disturbarli con il nostro passaggio riducendo al minimo l’illuminazione ed il rumore.

Partecipanti: Tono, Dado, Alberto

Author: Alberto Righetto