Terminata la spedizione a Mambaí degli speleologi veneti, raggiunti tutti gli obiettivi

Marco, Alberto, Federico, Flauta, Paolo: da tempo lavorano in sinergia per studiare, esplorare e rilevare un mondo unico come quello del conglomerato di Castel Sotterra, nel Montello trevigiano. Diverse sono le discipline che i vari componenti del gruppo hanno esplorato negli ultimi anni con passione, curiosità e interoperabilità: geologia di grotta, topografia ipogea, monitoraggio climatico e ambientale, documentazione multimediale. Il Castel é rude, ti innamori dei suoi canali di volta e del suo fango, non di candide concrezioni o immensi pozzi: chi ci lavora é legato da una passione diversa, un po’ nerd, che rende ognuno complemento delle esigenze dell’altro. 
Due anni fa nasce l’idea di presentare il progetto a Belo Horizonte, all’International Congress of Speleology (ICS 2025) associando una spedizione proprio in Brasile. Con il supporto di Fabio e Cristina, due speleologi italo-brasiliani entriamo in contatto con Raphael Parra, speleologo e dottorando in geologia a Salvador, e Juliana Bortone dell’Espeleo Grupo de Brasilia, che ci propongono di fare attività nel villaggio di Mambaí, nel Goiás.

Progressione nelle condotte allagate in uno dei rami secondari della Grotta di Penhasco
Le complesse attività di rilievo nella porzione fangosa del ramo principale della Grotta di Penhasco in direzione del secondo ingresso

Le complesse attività di rilievo nella porzione fangosa del ramo principale della Grotta di Penhasco in direzione del secondo ingresso

E così, luglio 2025, ci ritroviamo in 9 a entrare nella Grotta di Penhasco, una grande cavità attraversata da un fiume sotterraneo che erodendo i calcari precambriani si è fatto strada verso una delle grandi valli carsiche che solcano il paesaggio del Goiás. La rileviamo formando più squadre, percorrendo nuovi rami, nuotando più volte nelle tenere acque sotterranee, attraversando spazi immensi che, con molta organizzazione di punti luce, fotograferemo il giorno dopo. Qui si esplora dove la grotta ti consente di passare, non é concesso smuovere un sasso, un granello di sabbia, un’etica profonda e differente da quella in patria. Anche noi ci interroghiamo se bisogna avere un limite allo spasmo esplorativo, guardando un sifone di sabbia o un passaggio allagato troppo stretto: qui la grotta comanda, siamo ospiti, ringraziamo e puntiamo il laser del DistoX e del BRIC5 prima delle nostre aspirazioni.

 

 

 

 

La seconda grotta, un fiume sotterraneo rigoglioso che attraversa condotte perfette, é la Bora IV. Progressione sommersa, trasportati da acque impetuose e a volte con appena lo spazio per tenere asciutta la macchina fotografica di Marco e Alberto, nella complessa missione di documentarla al meglio. 

Tutta l’area di Mambaí é coacervo di cavità antichissime, alcune utilizzate a fini turistici, ma di cui non troviamo che rari e parziali studi e documenti: questo nostro contributo, di concerto con gli speleologi brasiliani che ci hanno invitato, é proprio quello di documentarle e favorirne quanto possibile la salvaguardia. Le pubblicazioni di rilievi, foto e analisi, saranno volte in tal senso. 

Fotografia alla Grotta Bora IV nel ramo superiore sopra la cascata
Le condotte quasi completamente allagate della Bora IV rendono complesse le attività di rilievo e documentazione

L’ultima meta é la Cachoeira do Funil, accedendo con una discesa nel vuoto, sotto la cascata, percorriamo la grotta formata dal fiume, verificando, come richiestoci dalla guida locale, l’agibilità di una sala interessata recentemente da un crollo. 
Un chilometro e mezzo di rilievo, centinaia di scatti e video, 6 giorni consecutivi di grotta, almeno quattro lingue (italiano, brasiliano, inglese e veneto) e un supporto, per quanto abbiamo potuto, alla preservazione di questi mondi antichissimi, minacciati dalle esigenze urbanistiche di territori in espansione come questi. 
La spedizione si conclude a Belo Horizonte, dove presenteremo i risultati del progetto Castel Sotterra (una grotta “bambina” di poche decine di migliaia di anni, in confronto alla Penhasco…) per ciò che riguarda geologia e rilevamenti ambientali. 

Il gruppo al completo nella grotta Bora IV. Da sinistra fila dietro: Marco, Alberto, Fabio, Cristina; fila davanti: Raphael, Juliana, Anna Maria, Paolo, Federico.

La spedizione:
Marco Fioraso – Gruppo Speleologico Padovano CAI
Alberto Riva – Gruppo Grotte Solve CAI Belluno e Gruppo Grotte Treviso
Anna Maria Dalla Valle (Flauta) – Gruppo Grotte Associazione XXX Ottobre CAI-TS e Gruppo Grotte Treviso
Paolo Corsini – Gruppo Grotte Associazione XXX Ottobre CAI-TS e Gruppo Grotte Treviso
Federico Narduzzi – Gruppo Grotte Treviso
Cristina Macedo – Gruppo Speleologico Padovano CAI
Fabio Dal Gallo – Gruppo Speleologico Padovano CAI
Juliana Bortone – Espeleo Grupo de Brasilia
Raphael Parra – Espeleo Grupo Rio Claro

Author: Mauricio Cabral